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Saint-Marcel

Saint Marcel

La maison noble o Castello di Saint-Marcel si erge ai limiti dell’abitato di Moral. È collocata su un pianoro alla base del conoide di deiezione del torrente di Saint-Marcel, in un punto di snodo viabilistico dei percorsi diretti lungo il fondovalle e verso il vallone posto a meridione, noto per l’estrazione della pietra ollare e per la presenza di miniere ferro-cuprifere e di manganese già conosciute in epoca medievale.
Il complesso, di proprietà Challant fin dalle origini, si presenta come il risultato dell’apposizione di volumi differenti costruiti in sequenza, a partire da un primo nucleo inquadrabile probabilmente nel tardo XIV secolo.
L’edificio passò nel XVII secolo nelle mani dei Bianco di San Secondo, per poi essere acquisito dalla “Società esploratrice delle miniere” nel XVIII secolo. Divenuto proprietà privata delle famiglie Adam e Tillier (responsabili delle ultime trasformazioni del complesso in residenza stabile e cascinale agricolo) nel corso del XX secolo, è attualmente proprietà comunale.
Oggi si presenta come un castello-residenza a pianta quadrata, al quale sono agganciati un blocco rettangolare proteso verso ovest e una torre a nord alta circa 18 metri. Caduto lentamente in rovina a causa del progressivo abbandono, il castello presenta oggi notevoli criticità strutturali.
Saint marcelIl progetto AVER ha operato vari interventi di manutenzione straordinaria, volti a consolidare le murature maggiormente deteriorate e permettere l’agibilità delle parti del monumento da sottoporre a indagine archeologica. Si è quindi iniziato dalla messa in sicurezza mediante cerchiatura delle torrette orientali, operazione eseguita anche per la torre e per la parte ruderizzata del corpo di fabbrica occidentale. Fondamentali per lo studio e per la verifica delle operazioni conservative adottate sono risultati il posizionamento di fessurimetri (che hanno monitorato le oscillazioni delle strutture cerchiate) e l’esecuzione di un rilievo laser tridimensionale della torre settentrionale, grazie al quale si è scelto di non procedere alla ricostruzione della parete meridionale crollata della stessa torre, la cui analisi di dettaglio ha rivelato nuove ipotesi sulla conformazione originale.
Contemporaneamente agli interventi di restauro si è impostato un cantiere archeologico volto ad acquisire le conoscenze fondamentali per il recupero funzionale e la futura valorizzazione della struttura. Le indagini hanno interessato la porzione ridotta a rudere e priva di copertura del corpo di fabbrica occidentale. L’analisi delle finestre e delle porte ha messo in evidenza l’esistenza di più fasi di vita dell’edificio, distinguibili inoltre anche sulla base del cambiamento nella tipologia degli orizzontamenti, da solai piani a volte a botte. Analisi stratigrafiche mirate sono state inoltre condotte sulla torre settentrionale, accompagnate da prelievi dendrocronologici su alcuni elementi lignei conservati nella muratura, che ne hanno permesso la datazione attorno al 1466/67 .
La valorizzazione finale del sito è stata affidata al posizionamento di cartelli segnaletici e pannelli divulgativi.

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